ZANTE: QUELLO SFIGATO DI UGO FOSCOLO

Vi faccio subito una premessa seria, triste e alquanto solenne: qui a Zante praticamente nessuno sa chi cazzo sia Ugo Foscolo.

 

Lo conosciamo e lo portiamo nella mente solo noi italiani, perché Ugo Foscolo (che non si chiamava nemmeno così, ma vabbeh, ve lo spiego dopo) era difatti italiano pur essendo nato a Zante. O meglio, era Veneziano.
300 anni or sono l’isola di Zante e le isole Ionie erano sotto il dominio della Repubblica di Venezia. Lo sapevate? Ecco perché qui non abbiamo i tradizionali cubetti bianchi e blu delle Cicladi.

 

La prossima estate, come tutte le estati, sarete in tanti a venirci a trovare nella nostra bella Zante (A proposito, se si serve aiuto per la scelta di un alloggio contattate la BELLISSIMA Michela al whatsapp italiano 3294219280 oppure CLICCATE QUI).
Vi tufferete nel mare blu dipinto di blu, mangerete calamari fritti in riva al mare, vi abbufferete di agnello nei ristorantini di montagna e farete la memorabile escursione alla super spiaggia di Navagio beach.

 

E Ugo Foscolo?

 

Niente da fare, sedotti dalle bellezze naturali dell’isola di Zante vi sarete dimenticati di lui e non gli renderete omaggio in alcun modo.
Siccome adesso è inverno e mi piace immaginarvi rilassati davanti al camino con un bicchiere di cognac, proverò a raccontarvi il dietro alle quinte della storia di Ugo Foscolo. Inedite rivelazioni, e aneddoti segreti sulle sfighe di Foscolo che ho raccolto qui a Zante intervistando i suoi pro-pro nipoti.

 

La vita del nostro povero Foscolo potrebbe riassumersi col motto “dalle stelle alle stalle!”
Nato sotto il sole di Zante e morto povero in canna sotto la pioggia dell’Inghilterra. Il TOP della sfiga.

 

Niccolò Foscolo nacque a Zante town nel Febbraio del 1778 nel bel mezzo di un terremoto.
Quando si dice “chi ben comincia…”
Il nome lo decise lo zio in onore del nonno paterno, ma i genitori, forse accaniti fan delle commedie di Paolo Villaggio, lo appellavano sempre col nome di “Ugo”.
– Più simpatico – Diceva la mamma.
– Più altisonante – Diceva il papà.

 

Sta di fatto che presentandosi come Ugo, potete facilmente immaginare lo scarso successo che aveva con le ragazze fin dai primi anni di scuola. La strada per lui era partita già in salita.

 

Ah, mi sono dimenticato di dirvi che qui sull’isola di Zante, la famiglia di Ugo Foscolo era anche fottutamente povera!

 

La sua mamma e il suo papà erano umili dipendenti statali. Il padre, per sbarcare il lunario, aveva iniziato a cacciare e a rivendere le tartarughe Caretta-Caretta, ma poi hanno istituito lo splendido Parco Marino di Zante e se l’è presa in quel posto.
Al contrario, le famiglie dei suoi amici gestivano hotel di lusso e le più belle ville di Zante. I discendenti diretti degli amici del Foscolo gestiscono ancora oggi le villette tradizionali che ci sono qui a Zante. Le potete vedere CLICCANDO QUI.

 

Insomma, le ragazze non se lo cacavano di striscio e non aveva nemmeno i soldi per comprarsi una bicicletta. Tutto questo mentre i suoi coetanei se la spassavano a fighe e champagne.

 

Era nel pieno della giovinezza e si sentiva un vero nerd. Addirittura nei bagni della scuola era apparsa questa scritta:
Anagramma: UGO FOSCOLO = O LOSCO GUFO

 

Aveva toccato il fondo, e si sa che dal fondo si può solo risalire.

 

E fu a questo punto che il giovane Ugo Foscolo ebbe l’intuizione che gli cambiò l’esistenza…

 

Capì che nella vita, come dice anche Lupo Alberto, beli o brutti si nasce, ma fighi si diventa, e si buttò sulla letteratura.
Si chiuse nella sua stanza e si chiuse in se stesso. Iniziò a divorare i testi classici, a buttar giù le sue prime rime baciate e a comporre sonetti sempre più audaci. Si fece crescere i capelli, si spaccò di addominali e anche le ragazze iniziarono a notarlo.

 

Passava il tempo e il suo animo ribolliva.

La sua dedizione verso la letteratura cresceva assieme al suo carattere passionale e ribelle alla disciplina.
Il giovane Ugo Foscolo era poco propenso allo studio, ma sempre ispirato dal suo genio artistico. Il suo spirito libero mostrava sempre segni di insofferenza verso l’autorità, le convenzioni e il sistema.
Tutto questo lo portò in età adolescenziale a divenire un vero e proprio sex symbol qui a Zante.

 

La mamma di Ugo Foscolo iniziava ad essere preoccupata…

 

Ugo, dal canto suo, stava recuperando il tempo perduto con gli interessi. Tra le giovani ragazze di Zante era ormai diventato una vera icona sessuale e passava le sue serate dandosi ai bagordi in quel di Laganas.
Era ospite fisso a tutti i principali eventi mondani, era la star dei festini nelle ville private e girava sempre con una t-shirt con su scritto ITALIANS DO IT BETTER.

 

Durante gli anni dell’infanzia veniva preso per il culo da tutti i suoi coetanei. Ora era invidiato a tal punto che stava sul culo a tutti i suoi coetanei.
Lo zio, che di faide e rappresaglie se ne intendeva, gli consigliò tagliare la corda e di cambiare aria. Fu così che Ugo Foscolo si spostò a Venezia, poi a Milano, poi in Francia, poi di nuovo a Milano e concluse la sua tribolata esistenza nel freddo e piovoso Regno Unito, mettendo su famiglia con una ragazza conosciuta anni prima in discoteca a Laganas.

 

Tra i suoi versi più famosi vorrei ricordarne 2 che mi hanno particolarmente colpito.

 

A ZACINTO

ne mai più toccherò le sacre sponde…

Sicuramente Foscolo fu ispirato vedendo la scioccante disperazione di un turista in aeroporto che aveva terminato la sua vacanza e non voleva tornare in ufficio.
Le vacanze qui a Zante durano sempre troppo poco!

 

ULTIME LETTERE DI JACOPO ORTIS

Io non odio persona alcuna, ma vi son uomini ch’io ho bisogno di vedere soltanto da lontano”.

Notate in questo passaggio la finezza con cui il Foscolo rende elegante il “Mi stai sul cazzo”.

 

Vi immagino ancora seduti al calduccio, dinanzi al vostro camino, rilassati e magari con la bottiglia di cognac agli sgoccioli. Spero, in queste fredda giornata invernale, di aver acceso in qualcuno di voi la curiosità di
visitare la casa museo del Foscolo che abbiamo qui sull’isola di Zante, nel cuore di Zante town.

 

Ora che si è fatto buio spengo il tablet, accendo anche io il camino e vi auguro buona serata…

 

 

FORSE PERCHE’ DELLA FATAL QUIETE
TU SEI L’IMAGO A ME SI CARA VIENI
O SERA!

 

Il VOSTRO Meraviglioso Luca Bianchini

 

 

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